La febbre West Nile (o febbre del Nilo occidentale) è un Arbovirus* che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta. La maggior parte delle infezioni non causa sintomi evidenti, ma in alcuni casi può portare a sintomi simil-influenzali o a complicazioni più gravi.
Ecco una guida semplice per rispondere alle domande più frequenti:
Come si trasmette?
Il virus si trasmette attraverso la puntura di una zanzara infetta. Non si trasmette da persona a persona, né con il contatto diretto, né con rapporti sessuali.
Quali sono i sintomi?
Nella maggior parte dei casi (circa l'80% delle volte) non si hanno sintomi. Poi, ci sono sintomi lievi o più rare forme gravi:
Quali sono i sintomi lievi?
- febbre,
- mal di testa,
- dolori muscolari e articolari,
- affaticamento,
- nausea.
Quali sono invece, le forme più gravi?
- encefalite,
- meningite,
- paralisi.
Queste complicazioni colpiscono principalmente anziani, persone fragili o immunodepresse, ma in rari casi anche adulti sani.
Dove è più diffusa in Italia?
Il virus è endemico in Italia, soprattutto in zone umide o paludose.
Nel 2025, le aree con maggiori segnalazioni sono:
- Pianura Padana
- Agro Pontino
- Zone lacustri o agricole
Embra che i casi siano in aumento rispetto agli anni precedenti.
Esiste un vaccino?
No, al momento non esiste un vaccino per l’uomo. La prevenzione si basa sulla protezione individuale e sulla sorveglianza sanitaria.
Come si previene?
Alcune preacuzioni da prendere sono:
- Evitare ristagni di acqua (sottovasi, secchi, tombini), dove le zanzare possono deporre le uova.
- Installare le zanzariere alle finestre e barriere che impediscano alle zanzare di entrare (ad esempio quando si apre il portone)
- All'aperto, utilizzare abiti lunghi nelle ore serali
- Utilizzare dei repellenti cutanei, sempre preziosi in questi casi.
Cosa fare se compaiono sintomi?
In presenza di febbre alta, mal di testa forte o disturbi neurologici (come sonnolenza, confusione, vista offuscata), recarsi in ospedale per gli accertamenti.
I test si effettuano solo in ospedali o laboratori autorizzati.
È sicuro donare il sangue?
✅ Come sempre, le donazioni sono supercontrollate e quindi sì, donare è sicuro.
Tutte le donazioni nelle aree a rischio vengono testate con sistema NAT, che rileva il virus anche in fase precoce. Se hai soggiornato in una zona a rischio, potresti essere temporaneamente sospeso per 28 giorni o donare con test NAT**. Ogni misura è presa per proteggere i pazienti e i donatori.
Chi è più a rischio di sviluppare forme gravi?
Anche questo virus, se la prende con le persone più deboli come anziani, neonati o bambini piccoli.
Inoltre a rischio, ci sono le persone immunodepresse o con malattie croniche.
C'è una cura?
Non esiste una cura specifica.
La maggior parte delle infezioni guarisce da sola. Le forme gravi richiedono ricovero ospedaliero e trattamenti di supporto per controllare l'infiammazione e i sintomi neurologici.
Dopo l’infezione si è immuni?
Questo ancora non è chiaro.
Esistono diversi ceppi del virus, e al momento non ci sono dati certi sull’immunità permanente o crociata.
Dove posso trovare informazioni aggiornate?
Per avere notizie dettagliate sul virus, ti consigliamo di rivolgerti al tuo medico curante oppure, Istituto Superiore di Sanità (ISS) o ancora, Centro Nazionale Sangue ed infine AVIS Nazionale
🔴 Ricorda:
L’estate è un periodo critico per la raccolta di sangue. Donare in sicurezza è possibile: basta informarsi e seguire le indicazioni.
* Un arbovirus è un virus che viene trasmesso agli esseri umani e/o ad altri vertebrati attraverso la puntura di artropodi, come zanzare, zecche e flebotomi. Il termine "arbovirus" è l'abbreviazione di "arthropod-borne virus" (virus trasmesso da artropodi).
** Il Test NAT, acronimo di Nucleic Acid Test, è un tipo di esame che si effettua in laboratorio e che utilizza tecniche di biologia molecolare per individuare frammenti di materiale genetico (DNA o RNA) di agenti patogeni, come virus, nel sangue o in altri campioni biologici